Logos Multilingual Portal

Select Language



André Gide (1869-1951)


Figlio di un padre protestante e liberale e di una madre cattolica e autoritaria, sposa nel 1895 la cugina Madelaine Rondeaux, di cui è innamorato sin dall'età di quindici anni. La mancanza di preoccupazioni economiche gli consente di dedicare la sua vita a un'opera che è essenzialmente una esplorazione dell'Io.
I suoi Cahiers d'André Walter (1891) gli aprirono la porta dei circoli letterari simbolisti del tempo, ma l'evento decisivo di quegli anni fu un viaggio in Algeria, dove una grave malattia lo portò in punto di morte e mise in crisi i presupposti della sua educazione puritana. Da qui in poi la sua opera si basa sulle mai risolte tensioni fra una rigida disciplina artistica, un moralismo puritano e il desiderio di una illimitata indulgenza sensuale e abbandono alla vita.
Ne Les Nourritures terrestres (1897), nel dramma Saul (1903) e, più tardi, ne Le Retour de l'enfant prodigue (1907), esprime con maggior forza la sua rivolta. Il suo amore per ogni aspetto della vita gli consente un'inedita libertà nel trattare anche gli argomenti sessuali, come in Corydon, pubblicato privatamente nel 1911, e diffuso pubblicamente solo nel 1924, nella sua autobiografia, Si le grain ne meurt (1924), e nel Journal, diario di una vita intera Journal 1889-1939 (1939), Journal 1939-1942 (1948) e Journal 1942-1949 (1950).
Gide divideva le sue opere narrative in sottises, 'sciocchezze', come les Caves du Vatican (1914) e récits strettamente classici, come per esempio La Porte étroite (1909) e la Symphonie pastorale (1919). La sola opera che considerava un romanzo era Les faux Monnayeurs (1926).
Viaggiò moltissimo. Ha tradotto Shakespeare, Whitman, Conrad e Rilke. Ha svolto anche un'importante attività di critico letterario.
Fra i suoi ultimi lavori c'è Thésée (1946), che, come il precedente Oedipe (1931), è la rielaborazione di un antico mito.
Morì nel 1951.



det är bra att följa sin egen böjelse så länge den leder framåt
ju obekvämare en sanning är, desto viktigare är det att säga den