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Graham Greene (1904 – 1991)

Scrittore e drammaturgo inglese, nato nel 1904 a Berkhampsted, nei pressi di Londra, frequentò i primi studi nella scuola pubblica di cui il padre, Charles Henry Greene, era il direttore. Passato al Balliol College di Oxford, frequenta i circoli letterari e politici diventando membro del Partito Comunista, che abbandonò dopo poco più di un mese.
Una crisi d'identità religiosa, lo costrinse nel 1926 ad abbandonare il protestantesimo per convertirsi al cattolicesimo, cosa che influenza tutta la sua opera letteraria successiva. Nello stesso anno si laurea e nel 1927 sposa Vivien Daryell-Browning.
Diventato giornalista collabora inizialmente con il Notthingham Journal e, in seguito alla pubblicazione del suo primo romanzo ("L'uomo dentro di me"), con il Times, del quale fu vicedirettore fino al 1930. Nei cinque anni successivi si dedica unicamente alla narrativa, pubblicando un libro all'anno, e nel 1935 torna al giornalismo diventando critico cinematografico per lo Spectator fino al 1939.
Nel 1976 viene premiato con il Mystery Writers of America Grand Master.
Durante la guerra lavora per il Secret Intelligence Service in Africa: qui scrive alcuni libri di viaggio e quello che viene considerato il suo capolavoro: "Il nocciolo della questione". La sceneggiatura di "Idolo infranto" lo porta alla nomination all'Oscar nel 1950.
Nel 1954 è corrispondente di guerra in Indocina per il New Republic ed in seguito alterna l'attività di scrittore a quelle di giornalista, saggista, autore teatrale e sceneggiatore cinematografico fino alla sua morte, avvenuta nel 1991 nella sua casa di Corseaux sul Lago di Ginevra.
Graham Greene è probabilmente uno degli autori contemporanei a cui più spesso si è rivolta l'industria cinematografica; sono infatti circa cinquanta i film tratti dai suoi romanzi, racconti e commedie, tra i quali ricordiamo Orient Express (1934), tratto da "Il treno d'Istanbul"; "Il terzo uomo" (1949); "Il nostro agente all'Avana" (1959); "I commedianti" (1967); "Il fattore umano" (1979); "Il console onorario" (1983); "Fine di una storia" (1999) e "The quiet american" (2002). Di questi ha spesso curato personalmente la sceneggiatura.



(Wikipedia)


eresia è sulu \'n\'altru modu pi dici libertà di pensieru
forsi l\'unico posto addùvi \'n uomu si pò senti allu sicuru è nu carceri di massima sicurezza,nun fussi pi l\'incombenti minaccia di essi liberatu
sumu tutti rassegnati alla morte;è alla vita ca nun sumu rassegnati