Margherita Hack (Firenze, 12 giugno 1922 - Trieste, 29 giugno 2013)
E' una delle menti più brillanti della
comunità scientifica italiana. Prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in
Italia, ha svolto un'importante attività di divulgazione e ha dato un valido
contributo alla ricerca per lo studio e la classificazione spettrale di molte
categorie di stelle. Dal 1948 al 1951, insegnò astronomia come assistente e nel 1950 entrò in ruolo.
Nel 1954 ottenne la libera docenza e, sotto la spinta del marito, iniziò la sua
attività di divulgatrice scientifica, collaborando con un quotidiano. Chiese e
ottenne il trasferimento all'Osservatorio di Merate, una succursale dello
storico Osservatorio di Brera. Nello stesso periodo, teneva corsi di astrofisica
e di radioastronomia presso l'Istituto di Fisica dell'Università di Milano. Ha collaborato con l'Università di
Berkeley, l'Institute for Advanced Study di Princeton, l'Institut d'Astrophysique
di Parigi, gli Osservatori di Utrecht e Groningen, l'Università di Città del
Messico; è stata anche "docente in visita" presso l'Università di Ankara. Nel
1964 divenne professore ordinario, ottenendo la cattedra di astronomia presso
l'Istituto di Fisica teorica dell'Università di Trieste e come tale ebbe
l'incarico della direzione dell'Osservatorio astronomico. La sua gestione,
rivitalizzò un'istituzione che era l'ultima in Italia sia per numero di
dipendenti e di ricercatori che per strumentazione scientifica, portandola a
rinomanza internazionale. L'enorme sviluppo delle attività didattiche e di
ricerca, pose il problema di creare un Istituto di Astronomia. Fu istituito nel
1980 e sostituito nel 1985 da un Dipartimento di Astronomia, che la scienziata
diresse fino al 1990. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Le
nebulose e gli universi-isole(1959), La radíoastronomia alla scoperta di un
nuovo aspetto dell'Universo (1960), L'universo. Pianeti, stelle e galassie
(1963), Esplorazioni radíoastronomíche (1964), L'universo violento della
radioastronomia (1983), Corso di astronomia (1984), L'universo alle soglie del
Duemila (1992), La galassia e le sue popolazioni (1992), Alla scoperta dei
sistema solare (1993), Cosmogonie contemporanee (1994), Una vita tra le stelle
(1995), L'amica delle stelle (1998). Il trattato Stellar Spettroscopy, scritto a
Berkeley, nel 1959, con Otto Struve (1897-1963) è considerato ancora un testo
fondamentale. Straordinaria divulgatrice, ha collaborato a numerosi giornali, a
periodici specializzati e ha fondato nel 1978 la rivista "L'Astronomia" che
dirige tuttora. Nel 1980 ha ricevuto il premio Accademia dei Lincei e nel 1987
il premio Cultura della Presidenza dei Consiglio. E' membro dell'Accademia dei
Lincei, dell'Unione Internazionale Astronomi e della Royal Astronomical Society.
Nel 1992 la scienziata è andata fuori ruolo per anzianità e ha continuato
l'attività di ricerca senza l'impegno dell'insegnamento. Nel 1993 è stata eletta
consigliera comunale a Trieste. Dal 1997 è in pensione, ma dirige ancora il
Centro Interuniversitario Regionale per l'Astrofisica e la Cosmologia (CIRAC) di
Trieste e si dedica a incontri e conferenze al fine di "diffondere la conoscenza dell'Astronomia e una mentalità scientifica e razionale". |