Cattaneo Carlo (1801 - 1869)
Nacque il 15 giugno 1801 in Milano e morì il 6 febbraio 1869 in Castagnola,
presso Lugano.
Intellettuale
e uomo politico italiano. Allievo di Romagnosi, si laureò in diritto
a Pavia (1824). Collaboratore degli "Annali universali di statistica", nel
1839 fondò "Il Politecnico. Repertorio mensile di studi applicati
alla coltura e prosperità sociale" (1839-1844; 1860-1865). Fautore
del progresso scientifico, attento ai mutamenti economici, tecnologici e
sociali, si occupò di dazi, bonifiche, ferrovie, commerci, agricoltura,
opere pubbliche, beneficenza e geografia, senza trascurare i suoi originari
interessi filosofici, storici e linguistici. Del 1835 sono le Ricerche
economiche sulle interdizioni imposte dalla legge agli israeliti, un
"classico" della cultura liberaldemocratica italiana. Abbandonato l'insegnamento
presso il ginnasio comunale di Santa Marta, fu dal 1843 membro dell'Istituto
lombardo di scienze, lettere e arti. In occasione del VI congresso degli
scienziati italiani (Milano 1844) presentò le notevoli Notizie
naturali e civili su la Lombardia. Di idee democratiche, repubblicane
e federaliste, si dedicò alla politica attiva solo dal 1848, al tempo
dell'insurrezione milanese. Membro del consiglio di guerra della città
(20 marzo), osteggiò il governo provvisorio filosabaudo. Il ritorno
degli austriaci lo costrinse a riparare in Svizzera e poi a Parigi. Qui
diede alle stampe L'insurrection de Milan en 1848 (1848). Ritornato
a Lugano, attese alla redazione dell'Archivio triennale delle cose d'Italia
(1850-1855) e dal 1852 insegnò al liceo di Lugano. Riluttante ad
accantonare la pregiudiziale repubblicana, non tornò in Italia neppure
quando, nel 1860, a unità ormai compiuta, venne eletto alla Camera.
Fu a Napoli per un mese, nell'autunno del 1860, chiamato da Bertani e Mario
presso Garibaldi. Deluso dal liberalismo italiano, persuaso della validità
della prospettiva federalista quale primo passo verso gli Stati uniti d'Europa,
ammiratore della autonomia locale e della democrazia diretta sperimentate
in Svizzera, pur continuando a contare numerosi discepoli nell'ambito parlamentare
e pur non rinunciando al confronto, spesso polemico, con i mazziniani, trascorse
fra gli studi e le ricerche gli ultimi anni di vita a Castagnola. |