Sallustius (Gaius Sallustius Crispus) (Amiternum, 86 a.C. - Roma, ca. 35 a.C.) Storico e uomo politico, Sallustio nacque ad Amiternum, in Sabina, da famiglia benestante, nell'86 a.C. Compì i primi studi probabilmente a Roma, ove iniziò ad interessarsi alla politica: si legò alla fazione dei populares e, dopo essere stato questore, fu tribuno della plebe nel 52 e pretore nel 46. Nel 50 venne espulso dal senato, per opera dell'avversa fazione degli aristocratici, con l'accusa di indegnità morale. Allo scoppio della guerra civile combatté dalla parte di Cesare il quale, dopo la vittoria, lo riammise al senato e, una volta sconfitti i pompeiani in Numidia, gli affidò l'incarico di governatore della nuova provincia di Africa nova. Sallustio dette però prova di malgoverno e fu accusato di malversazione: per evitargli la condanna Cesare lo invitò probabilmente a ritirarsi a vita privata ed effettivamente da questo momento egli si dedicò esclusivamente alla storiografia. Morì attorno al 35 a.C. Di Sallustio ci sono pervenute due monografie storiche (Bellum Catilinae, Bellum Jugurthinum) e un'opera storica di più ampio respiro (Historiae), lasciata però incompiuta al quinto libro. Se quest'ultimo scritto, che narra gli avvenimenti a partire dal 78 a.C., rientrava nella tradizione annalistica, estremamente originali nell'ambito della storiografia latina sono i due componimenti a carattere monografico sulla congiura di Catilina e sulla guerra di Mario contro Giugurta, re di Numidia. Nonostante utilizzi uno stile volutamente arcaizzante ed austero, Sallustio riesce a rendere le sue pagine sobrie e dirette e i personaggi centrali risultano estremamente vividi. Sono da considerarsi quasi sicuramente spurie altre due opere che la tradizione aveva riferito a Sallustio: l'Invectiva in Ciceronem e le Epistulae ad Caesarem senem de republica. Esse sono in ogni caso una testimonianza della grande influenza esercitata da Sallustio sui contemporanei che erano portati ad imitarne lo stile; un suo grande ammiratore fu probabilmente anche Tacito e la sua fortuna continuò rilevante anche nel corso dell'epoca medioevale e presso la storiografia dell'Umanesimo.
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voler les mateixes coses i no voler les mateixes coses, en això consisteix la verdadera amistat |