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Indro Montanelli (1909-2001)  
Le sue origini sono toscane, e l'accento mantenuto religiosamente ne è uno specchio.
Montanelli, prima di diventare giornalista a tutti gli effetti, è stato lettore di lingua italiana all'università di Tartu, in Estonia, e sempre in questa nazione direttore dell'Istituto italiano di cultura. L'inizio giornalistico è stato come corrispondente di guerra e di viaggi.
Molto successo ebbero le sue corrispondenze fra il 1939 e il 1940, al tempo del conflitto russo-finlandese. Articolista di costume e inviato speciale tra i più noti da tempo immemorabile, fondò il Borghese con Longanesi, tenne una rubrica su L'Europeo, firmandosi Marmidone. Nella redazione del Corriere della Sera è dal 1938.
Ironico, spregiudicato e intelligente, scrive una serie di "ritratti" di personaggi famosi che sono pubblicati anche in raccolte parziali. Scrive e pubblica racconti e romanzi brevi, testi teatrali, dal suo Il generale Della Rovere, Roberto Rossellini trasse il film omonimo.
Instancabile, scrive la Storia di Roma, dei greci, realizzando un notevole successo editoriale. L'elenco dei suoi titoli non è lungo quanto una guida telefonica, ma poco ci manca.
Nel 1973 lascia il Corriere e nel 1974 dirige il quotidiano Il Giornale Nuovo, fondato con altri giornalisti e redattori. I suoi corsivi del Giornale Nuovo, dal 1978 al 1981, sono stati raccolti nel volume Controcorrente.
    Le opere più importanti
  • Caro direttore
  • Caro lettore
  • Controcorrente
  • Cronache di guerra
  • Dante e il suo secolo
  • Dentro la storia
  • Eppur si muove
  • Garibaldi
  • Gente qualunque
  • I libelli
  • I protagonisti
  • Il generale Della Rovere
  • Il meglio di Controcorrente 1947 1992
  • Il testimone
  • Incontri italiani
  • Istantanee
  • L'italia dell'ulivo
  • L'Italia degli anni di fango
  • L'Italia degli anni di piombo
  • L'Italia dei Comuni
  • L'Italia dei due Giovanni
  • L'Italia del miracolo
  • Soltanto un giornalista

Berlusconi ye una d\'esas maluras que curan con vacuna. Pa sanare de Berlusconi fai falta una bona inyición de Berlusconi
el servimientu en bien de casos nun ye una imposición de los siñores, sinón una tentación de los siervos
la desgracia del capitalismu ye que los capitalistas, cuasi simepres escelentes en dientru las súas empresas, fuera d\'eillas son cazurros, murnios y fatos, cuandu non daqué pïor
n\'Italia la mayor parte de los políticos nun puxan por proyeutos, sinón por intereses