Giordano Bruno (1548-1600)
Giordano Bruno nacque a Nola nel 1548 ed all'età di quindici anni entrò, a
Napoli, nell'ordine domenicano, che fu però costretto ad abbandonare dopo una
decina di anni a causa di un'accusa di eresia.
Peregrinò per un primo periodo in Italia, rifugiandosi successivamente a
Ginevra, dove si avvicinò per qualche tempo alla dottrina calvinista. Non
tollerando il regime teocratico imperante in questa città, si recò
successivamente a Parigi, dandosi all'insegnamento dell'astronomia e della
filosofia.
Nel 1583, si stabilì a Londra, al seguito dell'ambasciatore francese presso la
corte d'Inghilterra, città in cui rimase fino al 1585 (è a questo periodo che
appartiene la pubblicazione delle sue opere maggiori).
Dopo un breve ritorno a Parigi, si trasferì a Wittenberg, a Praga e a
Francoforte.
Nel 1591 ritornò in Italia, a Venezia, dietro l'invito del patrizio Giovanni
Moncenigo, il quale, da lì a poco, lo denunciò all'Inquisizione. Tratto in
arresto sotto l'accusa di eresia, in un primo momento Bruno decise di
sottomettersi all'autorità della Chiesa, ma, trasferito a Roma (1593), ricusò
poi la ritrattazione delle sue dottrine. Rimasto in carcere per sette anni,
venne condannato al rogo ed arso vivo il 17 febbraio del 1600 in Campo di Fiori
a Roma.
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